Mettere la privacy al primo posto per accelerare la crescita economica e di reputation aziendale.

Dall’inizio della pandemia il tempo che trascorriamo online è aumentato in modo esponenziale, con un incremento del 60% a livello globale, mentre l’interesse nello shopping online è salito del 200% in tutto il mondo durante la fase di picco della crisi. Durante il lockdown, gli strumenti digitali hanno rappresentato un’opportunità di connettersi ai clienti per molte attività e costituiranno un catalizzatore per lo sviluppo delle aziende.

La tutela della privacy è essenziale per guadagnare la fiducia di tutti gli Interessati a vario titolo all’azienda: consumatori, clienti, dipendenti.

Le aziende devono coinvolgere i team di lavoro e i fornitori in questa attività, in modo che anche i propri partner diano la priorità alla privacy degli utenti!

I consumatori sono attenti alla privacy

L’Interactive Advertising Bureau ha scoperto che il 79% dei consumatori del Regno Unito in tutte le fasce d’età ha maggiore probabilità di acquistare presso aziende che hanno tenuto una condotta responsabile durante la pandemia, come la condivisione tempestiva e utile di informazioni e la priorità data alla privacy dei clienti. Al contrario, il 48% degli utenti a livello globale ha smesso di acquistare o utilizzare un servizio di un’azienda a causa di preoccupazioni legate alla privacy.

La tutela della privacy stimola il business

La privacy dei dati è importante anche per i dipendenti. In un recente studio condotto dalla World Federation of Advertisers, l’82% dei top manager ha affermato che avrebbe preso in considerazione di lasciare il proprio impiego se avesse pensato che le pratiche relative ai dati non fossero etiche.

Investire nella privacy conviene. Oltre il 40% delle organizzazioni registra vantaggi pari almeno al doppio della spesa per la tutela della privacy.

Concentrarsi sulla privacy non è solo una prassi etica, ma favorisce anche gli affari e non può essere ignorata.

Rafforzare le relazioni con i clienti

Quanto sfruttare le potenzialità dei dati proprietari dipende da quanto un’azienda è in grado di integrare le sue fonti di dati e collegarle alle attività di marketing. Questo obiettivo non è facile da raggiungere, poiché molto dipende anche dal livello di accesso ai dati dei clienti. Ad esempio, i brand del settore automotive e dei prodotti di consumo hanno interazioni limitate con i consumatori, mentre altri, come i servizi di viaggio e finanziari, hanno un accesso frequente e diretto ai dati dei clienti.

Tre fattori permettono di aiutare le aziende a creare valore e al tempo stesso mantenere relazioni continuative con i clienti:

  1. Creare uno scambio di valore equo e trasparente per iniziare a raccogliere dati.
  2. Garantire il rigoroso rispetto delle normative locali in materia di dati, conoscendo le regole, sapendo dove si trovano i dati dei consumatori all’interno dell’azienda e in che modo vengono utilizzati.
  3. Sviluppare metodi di raccolta dati innovativi creando interazioni nuove e realmente utili con i clienti. 

1. Creare uno scambio di valore equo e trasparente

Quando un’azienda inizia a interagire con nuovi utenti online, una delle prime sfide che deve affrontare è instaurare una relazione duratura e offrire valore e pertinenza nel tempo.

Come mostra lo schema seguente, affinché avvenga uno scambio equo e proficuo, l’azienda deve offrire al cliente qualcosa di utile o importante. Può trattarsi di informazioni, assistenza, contenuti di alta qualità, app o offerte speciali, purché incentivi i clienti a condividere più informazioni su sé stessi.

Tutto ciò crea un continuo scambio di valore tra l’azienda e il consumatore, a patto che l’attività utilizzi i dati in modo trasparente e responsabile. Il consumatore riceve qualcosa che per lui ha un valore, mentre l’azienda acquisisce maggiori informazioni sul proprio pubblico, riuscendo così a offrire esperienze migliori e ad attuare una strategia di marketing più efficace attraverso l’uso dei dati di cui è titolare.

Il ciclo continuo è basato sulla fiducia. Tuttavia, una sorpresa indesiderata, ad esempio una violazione o un utilizzo improprio dei dati, può compromettere il rapporto e portare alla revoca dell’autorizzazione da parte del consumatore all’uso dei suoi dati o persino al suo abbandono.

2. Rispettare le normative sui dati

Oltre allo scambio di valore, è fondamentare garantire una corretta gestione dei dati. Le aziende devono infatti assicurarsi di agire in modo responsabile e attenersi alle normative. Molte aziende hanno implementato linee guida interne rigide in materia di raccolta, gestione e utilizzo dei dati. Ad esempio, i team preposti devono riunirsi o comunicare regolarmente per aggiornamenti riguardanti l’uso e la condivisione dei dati e garantire collettivamente che tali attività siano conformi con i principi interni e le normative esterne.

I Titolari aziendali devono assicurarsi inoltre che questa governance dei dati sia trasparente a livello di organizzazione, definendo una strategia per i dati esplicita e avvalendosi della collaborazione delle persone giuste per gestirla. Potrebbe trattarsi di un Chief Data Officer, o di un Privacy Officer incaricato di gettare le basi per una cultura aziendale incentrata sui dati e fondata sulla responsabilità.

3. Adottare metodi di raccolta dati innovativi

Un altro modo in cui le attività possono migliorare il servizio offerto agli utenti è raccogliere i dati attraverso punti di contatto nuovi e innovativi. I dati dell’azienda possono quindi essere collegati ai dati provenienti da altre fonti per migliorare le informazioni strategiche sui clienti e ottimizzare l’esperienza offerta.

Prendiamo ad esempio un produttore di auto che ha creato una app per consentire ai conducenti di aprire e chiudere le portiere, preriscaldare il veicolo in inverno e pianificare viaggi. In cambio di questa funzionalità supplementare, l’azienda raccoglie i dati dei clienti, che utilizza per sviluppare l’esperienza da offrire e altre opportunità di cross-sell.

Un altro esempio è quello di un brand di articoli per la cura della persona che ha creato siti web con contenuti specifici sulla cura dei capelli per catturare traffico provenite dalle ricerche su questo tema. Gli utenti possono guardare video e blog per ottenere suggerimenti su acconciature specifiche per il proprio tipo di capelli. In cambio, questo approccio aiuta l’azienda a raccogliere dati proprietari quali visite al sito, azioni e indirizzi e-mail per migliorare la segmentazione del pubblico e creare messaggi più pertinenti.

Questi esempi dimostrano anche un uso efficace del modello di scambio di valore (punto 1.).

In definitiva ciò permette la crescita del business e della fiducia dei clienti, potenziali utenti, dipendenti e partner!

                                                                                          Raffaella Sella

                                                                                    Risk & Privacy Manager

Rho, 10 agosto 2021

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