Partiamo invece da una condivisione e da ciò che fanno, per comunicare: depressione ed angoscia diventano momenti che si alternano al vuoto interiore, a stati di rassegnazione ed annullamento personale, all’abbandono ad una visione senza speranza nei confronti della vita; qualsiasi cosa essi decidano o pensino serve a niente; tutto è senza speranza! Molti ragazzi e ragazze faticano a costruire una propria identità personale: a fissare i propri valori e ideali (se ce ne sono). Le mete auspicate se ce ne sono, sono irraggiungibili. Oggi molti adolescenti vanno a scuola e non sanno ancora perché devono andare a scuola: che senso ha studiare. Fanno cose per routine senza sapere il perché bisogna farle.

Questo stato li fa sentire bloccati nel percorso della vita dove, tutto sembra inutile; tutto è impossibile, ma specialmente non ha senso vivere; non  ha senso  il dolore,  diventa difficile tollerare tutto.

Contemporaneamente molti genitori, pensano che i ragazzi d’oggi hanno praticamente tutto quello che desiderano: non dovrebbero perciò avere alcun malessere esistenziale, non cogliendo quindi ciò che i ragazzi vivono dentro sé stessi. Così anche i genitori si trovano nello stesso stato di impotenza, di fragilità, di frustrazione ed angoscia con i loro figli che non riescono a gestire ed aiutare. Vorrebbero che i loro figli stessero bene e fossero felici; ma vivono insieme a loro lo stesso stato di blocco e di forte malessere. Accoglierli incondizionatamente è dunque il primo passo da effettuare per entrare nel loro mondo.

L’adolescente vuole affrontare le cose subito e velocemente senza contemplare un percorso di formazione; bisogna essere dei Superman e delle Superwoman! Il “tutto e subito” è diventato un must anche in adolescenza: non si può sbagliare! Tutto è un click!

In questi casi l’identità, i valori, i sogni ed i progetti di vita non vengono costruiti, né sono elaborati, né individuati. L’unica cosa importante è avere tanti soldi! Molti giovani hanno oggi grossissime difficoltà a proiettarsi in una vita futura e in tutto questo disagio si colpevolizzano come incapaci; spesso si puniscono fino a d arrivare ad un forte rifiuto del proprio corpo, al disprezzo del sé con ritorsioni contro sè stessi proprio perché fondamentalmente frustrati, inadeguati, incapaci. È così si sentono “molto brutti” interiormente ed esteriormente.

L’iper-idealismo, il ritiro scolastico, i pensieri di morte, le tossicomanie, l’ alcool, il cellulare, l’isolamento sociale, le dipendenze da Internet, il Self Cutting, l’aggressione al proprio corpo, la vergogna, l’inadeguatezza, la bruttezza auto-percepita, la mancanza di notorietà e popolarità, penetrano nella mente al punto da creare in alcune situazioni veri e propri stati di fallimento ed annullamento totale, già in età precoce. Solo se cerchiamo di comprendere lo scenario interiore degli adolescenti possiamo dare loro un aiuto ed intraprendere le azioni adeguate come genitori e tutor. Dare una mano a questi ragazzi significa in primis evitare di giudicarli e criticarli: hanno bisogno d’aiuto e di supporto psicologico, ma non lo sanno chiedere. Così come anche i genitori hanno bisogno di diventare un po’ più comprensivi per farli crescere, ma spesso non lo sanno fare o non utilizzano modalità adeguate: approcci semplici alla vita dati per “ovvii” e scontati ed acquisiti, ma che spesso non lo sono. Consueling psicologico e percorsi di psicoterapia individuale in parecchi casi, possono essere un vero e proprio must per aiutare gli adolescenti ed i loro rispettivi genitori.