innovazione sociale e gdpr
Confindustria esprime la sua idea di innovazione sociale attraverso la diffusione della cultura di “Fare impresa”. «Che non vuol dire solo profitto e regole di bilancio, ma soprattutto assumere comportamenti e ispirare valori che pervadono la società intera, fino a diventarne patrimonio culturale collettivo» – citazione del vice presidente, Confindustria Giovani Imprenditori Alessio Rossi –

Il GDPR entrato in vigore lo scorso 25/05/2018 è l’applicazione concreta di una  misura atta a tutelare il valore dei dati personali delle persone fisiche. A prima vista può risultare a tanti come l’ennesima legge che appesantisce la gestione organizzativa di un’azienda, che impone nuovi costi e vincoli alle imprese. E’ invece una grossa chance di incremento di valori che incidono sulla reputazione aziendale: un’opportunità propedeutica per sensibilizzare la cultura di imprese e imprenditori; in definitiva un’occasione concreta di fare innovazione sociale all’interno di uffici e realtà organizzative che per cultura e ambito lavorativo non hanno mai avuto occasione di leggere “certi bisogni della società e della collettività” come opportunità di business.

La maggior parte delle imprese è consapevole che i dati (tutti i dati, non solo quelli personali) sono un asset e quindi un patrimonio per la propria esistenza. Forse però molte realtà non hanno mai considerato di adottare delle vere e proprie misure tecniche ed organizzative adeguate a proteggere i dati delle persone sottovalutando rischi e impatti (effetti negativi) che la perdita, il trasferimento o la manomissione di tali dati può comportare al soggetto interessato. I dati appartengono a persone e sono da considerarsi come un bene in custodia; pertanto l’impresa ha il dovere di gestirli con la dovuta cura e attenzione (non solo per diritto ma soprattutto per responsabilità!).

Responsabilità sociale significa avere cura delle persone e dei loro cose, più in generale avere cura della società: allora fare innovazione sociale in materia di privacy significa apportare qualcosa di nuovo nell’organizzazione che tuteli la protezione dei dati delle persone che abbia una ricaduta positiva sull’organizzazione e un effetto positivo sul mercato di riferimento.

Il mercato premierà fisiologicamente le aziende e le organizzazioni che adotteranno un modello etico e performante rispetto alla materia della privacy secondo GDPR. Le aziende virtuose che attraverso le regole imposte dal GDPR individueranno un proprio percorso di innovazione sociale, potranno attestare la propria qualificazione e potranno accedere a nuovi mercati, a nuove opportunità di business e in definitiva ad un incremento della reputazione.

I tempi in cui fare impresa significava solo fare profitti secondo regole di bilancio sono ormai superati; il mercato ha già premiato e riconoscerà sempre più le imprese che si distinguono per innovazione sociale, per azioni mosse per avvantaggiare il prossimo (lavoratore, cliente, fornitore, ecc.) per capacità di rendere conto del proprio operato dando valore alle stesse persone attraverso le quali ogni impresa conquista la propria posizione nella società.
Raffaella Sella
Risk Manager & CSR Consultant

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